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Che cos’è il lavoro biografico ? Come si opera?  A cosa serve?

 

Esiste un filo rosso che lega tra loro le esperienze di una vita e conferisce loro un significato?  Possiamo affrontare una ricognizione creativa del nostro passato senza giudicarlo e stabilire un rapporto più oggettivo e cosciente con i nostri talenti e con i nostri limiti? Come affrontare le crisi biografiche per trasformarle in una occasione di cambiamento e di crescita?

Possiamo prendere coscienza delle forze del karma che operano nella nostra biografia e operare creativamente per interagire con la nostra libera volontà ai condizionamenti che il nostro destino ci impone? Quale domanda è giusto porre alla vita nelle differenti fasi del nostro cammino?

Rudolf Steiner, Bernard Lievegoed, C.G. Jung, James Hillmann, Viktor Frankl, Pietro Archiati, Roberto Assagioli, Duccio Demetrio, Elisabetta Di Carlo – “Il cammino dell’uomo” -  e tanti altri autori si sono impegnati nell’individuare motivi archetipici, tappe e ritmi  presenti nel percorso biografico, mettendo a punto metodi ed itinerari di ricerca volti ad individuare il filo rosso presente in ogni biografia.

Occuparsi troppo a lungo di se stessi senza metodo conduce spesso a rinforzare ossessioni narcisistiche e a bloccare la propria autoconoscenza su “vissuti problematici e dolorosi” imprigionandoci. Affrontare creativamente e con metodo il nostro vissuto ci consente invece di elaborarlo creativamente per compiere il passo successivo che è quello di affrontare con rinnovato slancio e  profonda consapevolezza quei compiti futuri ai quali la nostra biografia ci chiama

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